“Ricordo come fosse ora l’alluvione del 1966. Il fango che copriva tutto, l’odore di terra e acqua stagnante, che si insinuava ovunque. Da Piazzale Michelangelo guardavo Firenze e la vedevo come un enorme lago, un’immagine incredibile e dolorosa. La nostra auto di famiglia, tutta rovinata, segnata per sempre da quell’acqua sporca che aveva invaso ogni cosa. Mio padre dovette chiedere un prestito per comprarne una nuova. Sono immagini che non se ne vanno, come quel dolore per una città e una vita ferite, ma anche per il coraggio e la forza con cui tutti ci siamo rialzati”. Così questa mattina sui social Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ricorda l’alluvione che 59 anni fa devastò Firenze, postando le foto di quel 4 novembre 1966.
Era notte fonda quando Firenze fu aggredita dall’Arno. Alle quattro del 4 novembre 1966, e dopo giorni di piogge incessanti, arrivò l’onda di piena scaricata dalle dighe, che si aggiunse a quella, altrettanto violenta, della Sieve. Sulla città e sulla piana che corre verso Signa, Empoli, Pontedera e Pisa si abbatté una massa di acqua calcolata di 4100 metri cubi al secondo. Le conseguenze furono devastanti: molte case, negozi e monumenti furono sommersi dall’acqua. Numerose le opere d’arte danneggiate, milioni i libri sommersi, e migliaia di veicoli trascinati via. Morirono 35 persone (17 a Firenze e 18 in provincia e probabilmente, se non fosse stato un giorno festivo, le vittime sarebbero state molte di più) quasi 20mila furono le famiglie alluvionate e 4mila quelle rimaste senza casa. La città rimase completamente isolata con l’interruzione dei servizi telefonici ed elettrici e la chiusura delle autostrade e delle ferrovie. Solo verso sera, dopo una lunga giornata di inondazioni, l’acqua iniziò a ritirarsi, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e fango in una città alle prese con il buio e il freddo. Come ogni anno il Comune di Firenze ricorda quella tragedia che travolse Firenze.
Il programma prevede alle ore 11.30, nella Basilica di Santa Croce, la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Ernest Simoni. Alle ore 13, sempre dalla Basilica di Santa Croce, partirà il corteo verso il Ponte alle Grazie aperto dal Gonfalone di Firenze. All’Oratorio di Santa Maria alle Grazie verrà benedetta la corona che, alle 13.15, sarà lanciata da Ponte alle Grazie. “Sono passati ormai 59 anni – ha sottolineato la sindaca Sara Funaro – ma non abbiamo mai dimenticato quei giorni terribili e quelle vite spezzate dalla furia del fiume. Sempre più spesso, anche in queste stesse ore, assistiamo nel nostro Paese e nel mondo ad eventi climatici devastanti che ci fanno rivivere ciò che abbiamo provato nel 1966. Da allora tanto è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio e adesso possiamo contare anche sulla protezione civile, che ringraziamo, sempre preparata e presente ovunque ce ne sia bisogno. Ricordiamo con commozione quei nostri concittadini scomparsi in quella catastrofe e sentiamo tutta la responsabilità di onorarli e ricordarli”.

