🎧Per la Toscana il 70% della regione non è idoneo all’installazione del fotovoltaico

Scritto il 16/12/2024
da Viola Giacalone

🎧Per la Toscana il 70% della regione non è idoneo all’installazione del fotovoltaico

La giunta regionale della Toscana ha pubblicato la proposta di legge per l’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti FER. Ecco alcuni dei  criteri individuati per gli impianti fotovoltaici e agrivoltaici.

Servizio di Viola Giacalone

La giunta regionale, su proposta dell’assessora all’ambiente Monia Monni, ha approvato la delibera che individua le aree idonee o non idonee per gli impianti da energie rinnovabili, ossia le zone che possono o meno usufruire di un procedimento accelerato rispetto a quello ordinario (previsto per le aree non idonee o ordinarie). Il disegno di legge si articola in sei capi e 14 articoli, in particolare, il secondo capo comprende gli articoli da 3 a 6 che definiscono le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici. Il primo capo contiene all’articolo 2 le definizioni utili alla lettura della norma. Nel dettaglio, distingue diverse tipologie di aree e superfici: Via libera quindi  all’iter velocizzato per gli impianti fotovoltaici in cave dismesse, centri urbani purchĂ© fuori dal perimetro dei beni tutelati, aree industriali, discariche. Mentre l’eolico dovrĂ  sempre seguire la procedura ordinaria.

Le aree non idonee per impianti fotovoltaici a terra e agrivoltaico sono quelle sottoposte a tutela, siti Unesco, aree naturali protette e vincolate. Negli ultimi tre casi possibili impianti per l’autoconsumo inferiori ai 20 kW, che all’atto pratico però potrebbero rimanere residuali dato che molte di quelle zone sono off-limits anche per la Soprintendenza. Le altre aree — dalle cave dismesse al territorio urbano non tutelato — sono idonee. L’eolico, contestato anche da alcuni sindaci di Comuni affollati di progetti, “è fondamentale, ma per la complessità di realizzazione riteniamo non sia disponibile un acceleratore” dice Monni. I 47 progetti ora al Mase seguiranno la norma attuale, poi il cambio con la nuova legge regionale. Che attende pure il Tar del Lazio che il 5 febbraio dovrà chiarire se le Regioni possono individuare solo nuove aree idonee rispetto a quelle del governo o se possono, come ha fatto la Toscana, ridefinirle. Non una questione da poco: “Per il governo in Toscana non è idoneo il 30% del territorio, per noi il 70%”, conclude Monni.