Prato – ll sottopasso ferroviario pratese di via Ciulli sarà riaperto al transito giovedì 31 ottobre: la data è stata annunciata dal Comune a 14 anni dall’anniversario della morte di tre donne cinesi annegate in quel tunnel allagato per l’esondazione di un torrente. I fatti causarono il sequestro probatorio e la chiusura del sottopasso da parte della magistratura che indagava sull’accaduto. Che rimane una tragedia simbolica per la storia della città .
La prima minaccia del suolo fragile, l’insicurezza delle strade, il dramma del lavoro a ciclo a continuo. La tragedia del sottopasso ferroviario di via Ciulli, in cui morirono annegate dopo un’esondazione tre operaie cinesi, avvenne esattamente 14 anni fa, la notte del 4 ottobre 2010. Guardando da lontano i fatti si comprende che quella tragedia è stata il simbolo anticipato di molti allarmi che la città avrebbe dovuto affrontare negli anni seguenti. Ora, l’amministrazione comunale, ne annuncia la riapertura, che sana l’ultima grande ferita derivata da quel dramma: l’estenuante blocco nel tessuto urbano tra due quartieri molto popolosi, Galciana e Narnali (circa 20 mila residenti). Il sottopasso, è stato annunciato, sarà di nuovo disponibile al transito dal prossimo 31 ottobre.
Le sorelle Donglan e Jilan Wang, di 42 anni e 50 anni, la figlia di quest’ultima Chengwei, di 24 anni. Sono i nomi delle donne che quella notte non riuscirono ad arrivare al loro posto di lavoro. Tardarono come non era mai accaduto prima e per questo, il marito di una di loro, andò a cercare nel tragitto tra la casa e la fabbrica: arrivato al sottopasso vide i corpi della moglie e della cognata galleggiare a pelo d’acqua, ormai senza vita. Un’immagine straziante. Ad esondare fu il torrente Vella, ma per la giustizia non ci saranno mai dei responsabili, dato che dopo la condanna in primo grado due dirigenti di Comune e Fs, il reato è andato prescritto. Ancora più lunghi i tempi di dissequestro e i lavori di riqualificazione del sottopasso, eseguiti dal Comune in accordo con l’Asl Toscana Centro, che ha curato il progetto di messa in sicurezza idraulica dell’area e la realizzazione della vasca d’espansione del vicino ospedale Santo Stefano. . “Ci è voluto più tempo di quanto sperato – ha detto la sindaca di Prato Ilaria Bugetti -, ma noi siamo qui per il bene dei cittadini e non per avere un argomento in più da spendere in campagna elettorale”.
Le sorelle Donglan e Jilan Wang, di 42 anni e 50 anni, la figlia di quest’ultima Chengwei, di 24 anni. Sono i nomi delle donne che quella notte non riuscirono ad arrivare al loro posto di lavoro. Tardarono come non era mai accaduto prima e per questo, il marito di una di loro, andò a cercare nel tragitto tra la casa e la fabbrica: arrivato al sottopasso vide i corpi della moglie e della cognata galleggiare a pelo d’acqua, ormai senza vita. Un’immagine straziante. Ad esondare fu il torrente Vella, ma per la giustizia non ci saranno mai dei responsabili, dato che dopo la condanna in primo grado due dirigenti di Comune e Fs, il reato è andato prescritto. Ancora più lunghi i tempi di dissequestro e i lavori di riqualificazione del sottopasso, eseguiti dal Comune in accordo con l’Asl Toscana Centro, che ha curato il progetto di messa in sicurezza idraulica dell’area e la realizzazione della vasca d’espansione del vicino ospedale Santo Stefano. . “Ci è voluto più tempo di quanto sperato – ha detto la sindaca di Prato Ilaria Bugetti -, ma noi siamo qui per il bene dei cittadini e non per avere un argomento in più da spendere in campagna elettorale”.