Dazi agroalimentare, Saccardi: ‘siamo preoccupati, Usa è primo mercato per vino e olio’

Scritto il 03/04/2025
da Domenico Guarino

“Ci auguriamo che l’Europa prenda una posizione forte eche il nostro governo si allinei all’Europa aprendo un ragionamento e prendendo una posizione di contrasto forte” sulla politica dei dazi, dice l’assessora all’agricoltura della Regione toscana, Stefania Saccardi. Preoccupazioni anche dal consorzio del Brunello e dalla Camera di Commercio di Firenze.

“La preoccupazione c’è non solo e non tanto per i prodotti di alta gamma e di alto costo che forse possono anche reggere ai dazi introdotti, ma noi esportiamo non solo cose di altissimo livello, non solo beni di alto costo, ma esportiamo, per esempio, nel vino, anche una quantità molto importante di vini di costo medio, e questo inciderà in modo pesante, quindi, su piccole e medie imprese che trovano quel mercato” Lo ha affermato Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana con delega all’agroalimentare, a margine dell’assemblea di Agci Toscana.

L’introduzione dei dazi Usa, sostieneSaccardi “è sicuramente un elemento di grande preoccupazione, se si considera che per noi, per il settore dell’agroalimentare, il mercato degli Stati Uniti è mercato importantissimo, soprattutto per olio e vino che trovano negli Stati Uniti il primo mercato in assoluto, con alcune imprese cheesportano per l’80% negli Stati Uniti”.

“Ci auguriamo che l’Europa prenda una posizione forte su questo, che il nostro governo si allinei all’Europa aprendo un ragionamento e prendendo una posizione di contrasto forte”ha aggiuntoSaccardi. Precisando che la politica dei dazi “diminuisce la concorrenza, la qualità e soprattutto si apre negli Stati Uniti il problema dell’Italian Sounding, quindi dei prodotti che non sono italiani, ma che vanno a copiare e a richiamare i nomi italiani senza esserlo, quindi un danno doppio per le nostre imprese”.

“Purtroppo questi dazi peseranno sulle nostre imprese e anche sui lavoratori”. Lo ha affermato Massimo Manetti, presidente della Camera di commercio di Firenze, parlando dei dazi Usa a margine dell’assemblea di Agci Toscana. “Ci stiamo muovendo – ha aggiunto -, come abbiamo fatto con alcuni eventi come BuyWine, per orientarsi su altri mercati, perché credo che quella sia la cosa importante ora: avere una visione di orientamento dell’export su altri mercati, mercati emergenti o mercati magari poco considerati fino a oggi, come possono essere i mercati asiatici”.

Per l’immediato, tuttavia, Manetti ammette che “è arrivato quello che non volevamo arrivasse, la situazione ci preoccupa, ci preoccupa enormemente: l’impatto lo stiamo ancora valutando, quantificando, dobbiamo vedere tante situazioni”. Per il presidente della Camera di commercio “i settori colpiti sono un po’ tutti: gli Stati Uniti sono il maggior paese verso cui esportiamo, e quindi la maggior parte dei prodotti sicuramente sarà penalizzata”.

“L’annuncio dei dazi americani al 20% su tutte le produzioni europee vini compresi andrà inevitabilmente a colpire duramente anche la nostra denominazione, che vede negli Stati Uniti il suo principale mercato di sbocco dove destiniamo oltre il 30% delle nostre esportazioni. Queste tariffe di fatto riguardano tutte le principali economie del mondo che alimentano una guerra commerciale dove ne usciremo tutti sconfitti e più poveri. Per questo il danno rischia di oltrepassare i confini statunitensi”. Così infine il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci commenta i dazi reciproci annunciati ieri sera dal presidente Trump.