Caporalato agricolo: denunce nel Livornese

Scritto il 08/07/2024
da Viola Giacalone

Multe fino ai 9000 per tre titolari di aziende agricole in seguito a delle ispezioni del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Livorno, nell’ambito di una campagna di portata nazionale per la lotta al lavoro sommerso e la tutela dei lavoratori in ambito agricolo. Lavoratori in nero, e violazione della normativa in materia di sicurezza, tra le illegalità riscontrate.

Due italiani ed un nordafricano, titolari di altrettante aziende agricole, sono stati denunciati dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Livorno nel corso di ispezioni che hanno riguardato cinque aziende agricole ed un totale di 25 lavoratori. In tre di queste aziende sono state rilevate le irregolarità. I titolari sono stati denunciati per violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro che impone l’obbligo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori mediante visite mediche periodiche. Uno di loro, la cui ditta opera a Venturina Terme, è stato denunciato anche per la violazione dell’obbligo di predisporre una formazione sufficiente ed adeguata dei lavoratori in materia di rischi connessi alle mansioni svolte. I carabinieri hanno anche rilevato che due lavoratori dipendenti della ditta facente capo a uno dei titolari, costituenti oltre il 10% della manodopera impiegata, erano di fatto ‘in nero’, cosa che ha fatto scattare per il titolare la sospensione dell’attività oltre ad una sanzione di 7.600 euro. All’esito dei controlli per i titolari non in regola, oltre alla denuncia sono state comminate multe per un importo complessivo di circa 9.000 euro. I militari avevano condotto controlli finalizzati al “contrasto al caporalato in agricoltura” nei comuni di Castagneto Carducci e Campiglia Marittima, nell’ambito di una campagna di portata nazionale per la lotta al lavoro sommerso e la tutela dei lavoratori.