Toscana: 1100 aggressioni al personale sanitario nel 2024

Scritto il 18/09/2024
da Domenico Guarino

Il 53% delle violenze ha visto gli infermieri come vittime, nel 17% dei casi gli operatori sociosanitari e per il 13% i medici. Quasi il 45% degli episodi in Toscana si sono registrati nei servizi psichiatrici territoriali, mentre all’interno degli ospedali il settore più esposto è il pronto soccorso.

Nel primo semestre del 2024 in Toscana sono stati 1.136 i casi di aggressioni al personale sanitario: 903 aggressioni verbali, 207 fisiche e 26 contro la proprietà. Il dato è stato illustrato oggi in occasione del confronto a Firenze con direzioni aziendali, professionisti, sindacati ed ordini professionali.

“Le cause sono molteplici – sostiene l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Simone Bezzini – e occorre ragionare su diversi punti: primo su tutti la necessità di promuovere una cultura del rispetto nei confronti degli operatori sanitari, che lavorano con grande passione, professionalità ed impegno per tutelare la nostra salute e vanno assolutamente rispettati. Va ricostruita una relazione di fiducia tra le persone e il sistema sanitario”.

Nel 2023 in Toscana erano stati 2.356 i casi di aggressione complessivamente segnalati: 1.769 verbali, 478 fisiche e 109 contro la proprietà. Un trend in crescita, con 1.258 episodi nel 2022, 817 nel 2021 e 752 nel 2020.

Secondo Bezzini, peraltro, “una componente rilevante del fenomeno è la tensione che deriva dal disallineamento tra la domanda e l’offerta di prestazioni sanitarie che, di fronte al sottofinanziamento della sanità pubblica al quale stiamo assistendo, rischia di crescere ulteriormente. Anche per questo ci auguriamo che il Governo faccia di più con la prossima legge di stabilità e si impegni a stanziare risorse adeguate per il fondo sanitario”. La Regione sta mettendo a punto una procedura online, semplificata, per segnalare episodi di aggressione: il portale web sarà aperto nei prossimi mesi.

Al tavolo che è stato convocato per il prossimo 25 settembre in prefettura a Firenze in tema di aggressione al personale sanitario “chiederò che nei punti più delicati o personale di polizia, carabinieri, o i vigili urbani, possano fare da presidio perché anche solo vedere una divisa, magari in un Pronto soccorso particolarmente ingolfato, svolge una funzione importantissima di deterrenza”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, in occasione dell’incontro di oggi al Meyer Health Campus di Firenze.

All’incontro con direzioni aziendali, professionisti, sindacati ed ordini professionali, dedicato alle aggressioni al personale della sanità, Giani ha rilanciato l’idea di una ‘polizia regionale’, che “aiuterebbe ad esempio a presidiare i luoghi più delicati”, come i pronto soccorso o i reparti di salute mentale “e a interrompere sul nascere eventuali aggressioni, anche semplicemente con la presenza di un agente”.

Secondo il governatore della Toscana, inoltre, “la polizia regionale potrebbe essere utilizzata anche per altro: per far rispettare ad esempio le ordinanze della Regione” Per Giani le aggressioni contro il personale sanitario sono “un fenomeno nazionale, non solo toscano, e se a volte i numeri della nostra regione possono sembrare più alti che altrove è anche perché siamo più bravi a farli emergere, dotati di un osservatorio regionale già prima di quello nazionale, fin dal 2018”.