Pisa, sudd Cobas: sciopero e presidio dei lavoratori al deposito Mondo Convenienza

Scritto il 03/05/2025
da Domenico Guarino

Pisa, sudd Cobas: sciopero e presidio dei lavoratori al deposito Mondo Convenienza

I lavoratori si dicono  “esasperati dai carichi di lavoro disumani, con giri di consegne e montaggi incompatibili con quello che dovrebbe essere l’orario di lavoro”. La denuncia dei Sudd Cobas.

Lo sciopero di oggi arriva dopo molti tavoli tra l’azienda che gestisce i lavoratori in appalto – la RL2 Srl – e i rappresentanti sindacali secondo i quali “gli impegni presi dell’azienda ai tavoli sono rimaste parole al vento”. I problemi dei lavoratori di Pisa sono purtroppo comuni agli appalti di Mondo Convenienza” affermano i rappresentanti di Sudd Cobas. Che aggiungono “solo una settimana fa a incrociare le braccia per gli stessi motivi sono stati i gli addetti del deposito di Rimini, anche questo in appalto alla RL2”.

Dal maggio del 2023 al novembre dello stesso anno la filiera Mondo Convenienza fu scossa da scioperi e agitazioni sindacali in tutta Italia, con al centro i cinque mesi di sciopero e picchetto no-stop al deposito di Campi Bisenzio (FI). Grazie a quella  lotta sindacale i lavoratori di tutta la filiera hanno ottenuto l’applicazione del contratto nazionale della Logistica. Fino a quel momento per abbattere al massimo il costo del lavoro in tutto gli appalti veniva applicato il contratto Multiservizi – Pulizie con paghe al di sotto delle soglie di sopravvivenza.

“A quasi due anni di distanza, però si rende ancora necessario lottare per avere ritmi e carichi di lavoro sostenibili e difendere la salute e la sicurezza sul lavoro. I lavoratori sono spesso costretti a lavorare su furgoni caricati oltre i limiti massimi, mettendo a rischio la propria patente e la propria vita” denuncia ancora Sudd Cobas.

Due delegati sindacali del deposito di Pisa hanno ricevuto due sospensioni dal lavoro proprio per aver contestato a tutela dei propri colleghi il carico dei furgoni in sovrappeso.
“Chi lavora non può  continuare ad essere trattati come arance da spremere. E gli appalti non possono continuare ad essere lo strumento per massimizzare i profitti a spese di chi lavora” conclude Sudd Cobas in un comunicato.