Nel corso degli ultimi mesi, sono state avviate oltre mille cause in Italia, alcune decine in Toscana, contro lo Stato tedesco, con sentenze favorevoli in primo grado che hanno condannato la Germania a risarcire le vittime. “Tuttavia – denuncia il senatore del PD Dario Parrini- molti familiari non hanno ancora ottenuto giustizia a causa di problematiche legate alla gestione del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) e dell’Avvocatura dello Stato, che hanno ostacolato i pagamenti.
In Italia, dai dati attualmente in possesso oltre mille in Italia e alcune decine in Toscana sono le cause civili avviate contro lo Stato tedesco dopo la costituzione del fondo da parte del governo Draghi. Risultano anche sentenze di primo grado favorevoli ai ricorrenti che hanno disposto la condanna della Germania e il risarcimento a carico del fondo Draghi: la problematica, sottolineata da Parrini, è che “Mef e Avvocatura hanno impugnato le sentenze, allungando i tempi di attesa”. La denuncia è del senatore del PD Dario Parrini ha fatto il punto su un percorso che dura da oltre due anni, avviato dalle richieste di proroghe per l’avvio delle cause risarcitorie per i parenti delle vittime delle stragi nazifasciste previste dall’art. 43 del dl 36/2022.
“Faccio un appello alla presidente del Consiglio Meloni: intervenga, lei ha il potere di far cambiare atteggiamento all’Avvocatura e al Mef con una telefonata. Questa telefonata Meloni la fa o no? Questo è il punto. Se invece continua da parte di Mef e Avvocatura questo atteggiamento di ostruzionismo noi andremo avanti”. Lo ha dichiarato il senatore Pd Dario Parrini a margine di una conferenza stampa a Firenze per fare il punto sui risarcimenti ai familiari delle vittime di crimini nazifascisti.
Parrini ha ricordato che “a ora risultano pochi pagamenti delle sentenze, si tratta di far pressione perché i pagamenti avvengano rapidamente. La prima responsabilità del Mef è aver tardato tantissimo a pagare. Ci sono poi tante cause civili in corso. Non si sta percorrendo la via delle transazioni, sarebbe positivo per i ricorrenti perché abbrevia l’attesa ma pure per lo Stato perché a quel punto i soldi da sborsare, se si aspettano i tre gradi del giudizio, saranno di più. Se c’è un problema di risorse? Credo di sì, ma non ho certezza. Ma non danno i dati ed è grave. Anche sul numero di cause il dato sarebbe facilmente ottenibile se il Mef facesse un’operazione trasparenza completa”.
Intanto in oltre 20 comuni della Toscana – da Firenze a Pisa – è stata anche presentata una mozione del Pd che impegna sindaci e giunta ad adoperarsi in ogni sede istituzionale al fine di sollecitare il ministro dell’Economia e delle Finanze a procedere “in modo tempestivo all’erogazione dei ristori”.
A Pisa la mozione è stata bocciata. “La maggioranza del Consiglio comunale di Pisa ha bocciato l’ordine del giorno senza fare nessun intervento o dichiarazione. E’ un fatto grave che addolora. Questo voto di Pisa è un brutto segnale” ha detto ancora Parrini.
Tra i Comuni che hanno già approvato mozioni o ordini del giorno figurano Barberino Tavernelle, Empoli, Firenze, Greve in Chianti, Larciano, Massa Marittima, Prato e Stazzema, mentre Pisa ha presentato una mozione che non è stata approvata.