Toscana: criminalità italiana appalta servizi a quella straniera

Scritto il 10/06/2025
da Domenico Guarino

Toscana: criminalità italiana appalta servizi a quella straniera

Lo ha ricordato Andrea Bigalli, referente di Libera Toscana e presidente dell’Osservatorio regionale della legalità, il cui report delle attività dell’ultimo triennio è stato presentato oggi a Firenze. 20 le sedute svolte e 14 le audizioni.

“Le mafie locali appaltano alle mafie straniere alcuni servizi essenziali. si sa, per certo c’è un rapporto molto forte fra ‘ndrangheta e mafia albanese per quanto riguarda il narcotraffico”. Lo ha ricordato Andrea Bigalli, referente di Libera Toscana e presidente dell’Osservatorio regionale della legalità, il cui report delle attività dell’ultimo triennio è stato presentato oggi a Firenze. 20 le sedute svolte e 14 le audizioni.

La Toscana, prosegue Bigalli, ha “un tessuto produttivo economico finanziario decisamente solido ma il livello di infiltrazione delle organizzazioni criminali va tenuto d’occhio”.

Da qui la rinnovata richiesta alla Regione Toscana “di finanziare anche tramite i lavori degli osservatori vari un rapporto serio” sui legami “fra mafie straniere, mafie italiane e comunità straniere locali. Le mafie straniere agiscono, ribadisco, sotto l’egida delle mafie nazionali e le prime vittime sono proprio le comunità straniere stesse”.

Su questo aspetto, il rapporto evidenzia come un forte elemento di criticità sia rappresentato dalle difficoltà di comunicazione che possono crearsi nei rapporti con comunità straniere chiuse (cinese a Prato, bengalese ad Arezzo, pakistana nel Fiorentino).

Tra le vicende analizzate, innanzitutto della del Keu: nel rapporto si ricorda come la Regione Toscana si sia costituita parte civile e abbia stanziato, per le prime bonifiche relative al percorso della Sr 429 e sui siti di Pontedera e Bucine, circa 15 milioni. “Si tratta di una vicenda che probabilmente rappresenta il più grave caso di inquinamento ambientale mai verificatosi in Toscana, nonché un ulteriore e allarmante segno della vulnerabilità del comprato della gestione dei rifiuti rispetto alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali e mafiose”, si legge nel rapporto.
“Faccio un appello forte – ha detto Bigalli – affinché questo processo non finisca in prescrizione”.
Altri temi trattati, la formazione e l’educazione alla cultura della legalità, le modalità di infiltrazione della criminalità nel mondo del lavoro e l’evoluzione delle mafie e della loro presenza sul territorio. “

Il presidente dell’Osservatorio Bigalli ha poi evidenziato un altro fenomeno definito inquietante, il rapporto tra web e mafie e l’uso dell’Intelligenza artificiale. “Questi strumenti sono a disposizione di tutti e serve un controllo costante”.

All’iniziativa hanno partecipato fra gli altri, gli assessori regionali Monia Monni e Stefano Ciuoffo, oltre a questore e procuratore generale di Firenze, Fausto Lamparelli ed Ettore Squillace Greco. Lamparelli ha parlato di “sicurezza partecipata, che non è solo appannaggio degli addetti ai lavori, tutti devono concorrere: istituzioni, scuola, famiglie. Anche così è possibile verificare l’efficacia del nostro lavoro”. Squillace Greco si è soffermato sulla necessità di “confrontarsi con i nostri ragazzi, parlare di legalità, di rispetto delle regole, della nostra Costituzione” e ha ribadito come il fenomeno della presenza mafiosa della criminalità organizzata riguarda anche la Toscana, come altre regioni del centro nord. “Non può essere condizionati dal fatto che uscendo da qui non si vede un’auto saltare in aria o una sparatoria. Le mafie, da molti anni, si sono delocalizzate”.