La Procura dei Minorenni di Firenze ha indagato un giovane calciatore per l’incendio scoppiato nella notte tra domenica e lunedì al Viola Park, a Firenze. Le fiamme, probabilmente innescate da un phon dimenticato acceso, hanno procurato molti danni alla struttura, oltre a quattro intossicati subito dimessi dall’ospedale di Ponte a Niccheri. Provvidenziale il tempestivo intervento di due squadre di vigili del fuoco, con due autoscale e autobotti, che hanno lavorato fino all’alba.
Due settimane fa l’incendio partito da un microonde al Social Hub di Viale Belfiore, adesso quello scaturito, pare, da un phon lasciato acceso al Viola Park, nella parte adibita agli alloggi destinati ai giovani calciatori, il padiglione C. È la cronaca di come l’uso maldestro di due comuni elettrodomestici possano mettere a repentaglio l’incolumità di molte persone. Nella notte del 1 giugno, intorno alle 2.15, scatta l’allarme nel centro sportivo intitolato a Rocco Commisso, le fiamme si propagano rapidamente da una stanza al corridoio fino a intaccare diverse porte delle camere e una parte del tetto.
La causa sarebbe proprio un asciugacapelli rimasto in funzione per una disattenzione e che, surriscaldandosi, ha dato origine al rogo. Al momento dell’incendio erano presenti circa una quindicina di persone, di cui quattro sono state trasportate in codice verde all’ospedale di Ponte a Niccheri per aver inalato fumo. fortunatamente sono state dimesse poco dopo. Quanto alla struttura, sebbene i rivestimenti degli arredi siano tutti trattati con materiale ignifugo, è stato possibile scongiurare il peggio solo grazie all’arrivo tempestivo dei vigili del fuoco, impegnati fino alle sei nelle operazioni di spegnimento.
I vetri sono esplosi per il calore; e ora a farsi incandescente è anche l’aria intorno a un calciatore di 17 anni, verso cui la Procura dei minori ha appena aperto un fascicolo ipotizzando il reato di incendio colposo. L’intero padiglione è stato dichiarato temporaneamente inagibile e la conta dei danni è solo all’inizio.