E’ la prima commemorazione alla Baker Hughes – Nuovo Pignone International per la Sindaca di Firenze Sara Funaro, che dice “più che mai, oggi, dobbiamo ricordare”. Quella del Pignone è una storia nota, che si lega alla Resistenza dei lavoratori che scioperarono nel Marzo del ‘44, combatterono contro i fascisti e pagarono con la deportazione nel campo di prigionia di Mauthausen, da cui molti non fecero ritorno. I sopravvisuti, insieme ai Partigiani fiorentini sminarono poi la fabbrica e la restituirono alla città.
Si sono sentite suonare le chiarine, visto alzarsi il gonfalone di Firenze, alla Baker Hughes – Nuovo Pignone International dove, assieme ai vertici aziendali e ai delegati sindacali, ai rappresentati di Anpi e al giornalista Saverio Tommasi, si è svolta la cerimonia per commemorare i lavoratori che nel marzo del 1944 organizzarono uno sciopero indetto dal CLN contro la fame e il disastro economico, e che pagarono questo atto di ribellione con la deportazione nei campi di sterminio.
“Oggi – ha dichiarato la sindaca Sara Funaro – siamo qui a celebrare e ricordare delle persone che hanno fatto parte della storia di questa fabbrica, della storia della nostra città e del nostro paese. Persone grazie alle quali noi oggi siamo qui. E voglio sottolinearlo con un ricordo personale: quando la mattina dello scorso 11 agosto sono salita sulla Torre d’Arnolfo per suonare per la mia prima volta la Martinella, ho pensato che se non ci fossero stati i tanti partigiani, i tanti cittadini che hanno rischiato la propria vita, e tanti l’hanno persa, lottando per il sogno della libertà, oggi io non sarei qui, perché salvarono i miei nonni. Se non ci fossero stati gli abitanti di Raggiolo, mio nonno Raul e mia nonna Silvana non sarebbero sopravvissuti, non avrebbe visto la luce mio padre e oggi io non ci sarei. Ecco, sono certa che se ognuno di voi domandasse alle proprie famiglie quella che è la propria storia, in tanti troverebbero un collegamento con quell’epoca e scoprirebbero di essere qui oggi grazie a persone anonime che allora misero da parte la paura e lottarono per la libertà con infinito coraggio.
Come comunità, quindi, abbiamo tutti il dovere di ricordare e onorare quelle vite e le loro gesta”.
“In un anniversario così importante – ha proseguito la sindaca Funaro -, omaggiamo i lavoratori del Pignone che insieme a tanti altri uomini e donne della provincia di Firenze furono poi deportati nei campi di Mauthausen, dove a maggio andremo in visita insieme ai ragazzi delle scuole con il Viaggio della Memoria organizzato dalla Città metropolitana, per un momento di riflessione sempre più importante, perché parlare e trasmettere il ricordo alle nuove generazioni è fondamentale per costruire un futuro migliore per tutte e tutti.
Athos, Narciso, Ugo, Dino. Figli della classe operaia hanno fatto la differenza nella nostra città e nel nostro Paese, lottando per la libertà, per la giustizia sociale e per l’uguaglianza, principi universali per i quali dobbiamo continuare a lottare ancora oggi. Tocca a noi custodire la loro memoria, farne tesoro e con il loro ricordo alzare l’attenzione sulle tante, troppe ingiustizie che ci sono in tantissime parti del mondo.
Ricordare è un atto profondamente politico: significa scegliere da che parte stare. Gli uomini e le donne della Resistenza avevano scelto da che parte stare. Quindi quella di oggi non è solo un’occasione collettiva di memoria ma un momento di impegno, di responsabilità e di mobilitazione democratica. Perché scegliamo ancora una volta da che parte stare con determinazione e fermezza: dalla parte della democrazia, della libertà di parola e di pensiero, e dalla parte della pace”.
“Viviamo una situazione di conflitti internazionali drammatici – ha concluso la sindaca Funaro – davanti ai quali non ci possiamo voltare dall’altra parte dicendo che non ci riguardano. E in questi giorni di lutto, voglio ricordare il nostro Papa Francesco, un uomo che si è speso con tutte le sue energie per lanciare messaggi di pace e speranza e che per questo è stato e sarà amato per sempre, sia da chi è credente sia da chi non lo è.
Facciamo quindi tesoro di tutti gli uomini e di tutte le donne che hanno avuto il coraggio di tenere viva e alta l’attenzione su temi primari come la pace, la libertà e la democrazia. E ognuno di noi, nel suo piccolo, si impegni affinché oggi e domani il nostro mondo possa essere migliore. Viva la Resistenza. Viva l’Antifascismo. Viva la Libertà”.
Al termine della cerimonia i partecipanti hanno reso omaggio alla lapide posta internamente al perimetro dell’azienda, che ricorda i lavoratori del Pignone deportati.
Fuori dai cancelli, Sara Funaro accenna anche al viaggio della memoria che si svolgerà dall 8 al 12 maggio in concomitanza con le cerimonie internazionali per l’80° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Mauthausen e dei suoi sottocampi. Poi torna sull’argomento 25 aprile e sulla sobrietà delle manifestazioni, richiesta dal ministro Musumeci, e dice “da parte nostra” ci sarà “tutta la massima attenzione. Noi facciamo sempre celebrazioni istituzionali sobrie e anche quest’anno faremo altrettanto. Penso sarà necessario anche fare un momento di ricordo e silenzio” .