Per la seconda edizione della rassegna che unisce musica e letteratura, che quest’anno si svolge da mercoledì 3 a venerdì 5 settembre, tre eventi tra letteratura e musica, ideati per il Gabinetto Vieusseux di Firenze da quattro protagonisti del cantautorato italiano, Amara, Cristiano Godano, Cristina Donà e Saverio Lanza, e dedicati a tre grandi autori del Novecento, Carlo Emilio Gadda, Mario Luzi e Margherita Guidacci. I tre appuntamenti, tutti alle ore 21, sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Ad inaugurarla, la sera di mercoledì 3, sarà Amara, al secolo Erika Mineo, cantautrice toscana dalla scrittura profonda, con il suo concerto reading dedicato al poeta Mario Luzi, che così racconta: “Sono molte le motivazioni che mi hanno spinto a scegliere Mario Luzi, una tra queste è la ricerca del senso di significato dell’esistenza, quel continuo interrogarsi sull’uomo e la natura, quel riflettere costante sull’uomo spirituale e il suo rapporto con il creato. Per il valore che dà alla parola, intesa come tramite tra l’umano e il divino, dove l’io del poeta si immerge completamente nel flusso del tutto”.
Giovedì 4 Cristiano Godano ci offrirà una serata di parole e musica dal vivo dedicata a Carlo Emilio Gadda, tra i massimi innovatori della narrativa novecentesca. “L’emozionante visita al Gabinetto Vieusseux – racconta il frontman del gruppo rock Marlene Kuntz – ha confermato quello che sapevo di avere in testa come scelta, ancor prima di essa: perché avendo scritto nel 2005 la canzone La cognizione del dolore, in omaggio a quel libro rapinoso, non potevo che volermi indirizzare su Carlo Emilio Gadda, suo autore, come in effetti è avvenuto”.
Venerdì 5 Cristina Donà e Saverio Lanza, con il concerto reading dal titolo “Ogni volta trafitto” e insieme al coro Menura Vocal Ensemble, dedicano il loro omaggio a Margherita Guidacci, poetessa e traduttrice fiorentina. “Ci ha colpito – spiegano i due artisti – una poetica quasi sempre narrativa, vicina a un racconto limpido, spesso chirurgico della realtà, una direzione più simile a una cronaca dei fatti che a un esercizio di astrazione, che rivela la ferma volontà di comunicare con chiarezza. Sorprendente e toccante anche la denuncia sociale e civile espressa attraverso alcune opere, unitamente al suo voler farsi voce di tanti, mettendo in primo piano il “noi” anziché il proprio egoico “io”. Una poetessa profondamente immersa nella vita”.