“Spegniamo TeleMeloni, accendiamo la democrazia!” è il nome dell’iniziativa promossa del Pd nazionale per protestare contro il silenzio della Rai in merito ai referendum sul lavoro e sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno. Manifestazione anche in Toscana davanti alla Rai.
“I referendum sul lavoro e la cittadinanza dell’8 e 9 giugno sono un diritto dei cittadini e delle cittadine, ma la Rai li ignora, tanto che solo lo 0,62% di spazio informativo è stato dedicato finora al prossimo appuntamento elettorale”. Il Partito democratico scende in piazza in tutta Italia per chiedere pluralismo e informazione libera con la mobilitazione ‘Spegniamo TeleMeloni, accendiamo la democrazia!’. E lo fa anche a Firenze, davanti alla sede regionale della Rai in largo De Gasperi. E – a colpo d’occhio – sembra di essere tornati a 23 anni fa, con i Girotondi che abbracciavano simbolicamente proprio il proprio il palazzo della Rai Toscana. Da allora, non è cambiato niente. Con la riforma del 1975, il controllo della Rai passava dal Governo al Parlamento. Poi la nuova riforma del 1999, entrata in vigore nel 2000, metteva la Rai sotto il controllo del Ministero delle Finanze. Da allora i Governi influenzano direttamente il servizio pubblico radio televisivo. E questo governo, non amando questi referendum, si rispecchia in un tv pubblica che non ama questi referendum. E finché il sistema della radio e della tv di Stato sarà di fatto sotto il controllo del Governo, così sarà. Persino la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, credendosi un cittadino normale, dice: “farò propaganda affinché la gente non vada a votare”. La seconda carica dello stato che fa “propaganda” per “non andare a votare”. Queste persone governano l’Italia e governano la Rai. Di questo referendum evidentemente hanno paura.