“È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte” afferma Giani in una nota.
Ecco la dichiarazione del Presidente Eugenio Giani in merito all’impugnazione della legge toscana sul fine vita.
“Come Presidente della Regione Toscana, esprimo profonda delusione per la decisione del Governo di impugnare la nostra legge sul fine vita” dice Giani. “. Questa legge -prosegue- rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili.La nostra normativa è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”.
“È paradossale -conclude Giani- che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte. Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”.
A Giani fa eco il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo. “Il Governo vuole bloccare la Toscana che riforma” dice Mazzeo. Che parla di decisione “semplicemente assurda: un’offesa per i malati che chiedono aiuto e soffrono e allo stesso tempo una mannaia nei confronti di una Regione che legifera bene, nel rispetto di quanto previsto dalla Costituzione, apripista in tutta Italia, ma che viene bloccata a livello nazionale”.
“È accaduto con la norma sugli affitti brevi e sul turismo, con quella sui balneari e adesso accade con la legge sul fine-vita – aggiunge Mazzeo ricordando le altre impugnazioni -. L’aspetto grottesco (che però pagano i cittadini) è che il governo non solo ferma una Regione che riforma, ma non fa nulla per colmare vuoti normativi che attendono da anni. Mi chiedo davvero perché non ci lascino lavorare in pace su temi vicini alla gente e su cui, da anni, sono attese risposte da parte della politica”.