🎧Al Meyer, il successo della desensibilizzazione ai bimbi con allergie alimentari

Scritto il 16/09/2024
da Viola Giacalone

🎧Al Meyer, il successo della desensibilizzazione ai bimbi con allergie alimentari

All’ospedale pediatrico Meyer di Firenze oltre 3.000 bambini sono seguiti per allergie alimentari e in tal senso la struttura segnala “il successo della desensibilizzazione orale” seguita da oltre 2.500 tra questi, poiché l’Ircccs fiorentino “è tra i pochi centri in Italia dove i bambini possono intraprendere il percorso per introdurre progressivamente gli allergeni alimentari e diminuire così le rinunce.

All’ospedale pediatrico Meyer di Firenze oltre 3.000 bambini sono seguiti per allergie alimentari e in tal senso la struttura segnala “il successo della desensibilizzazione orale”, poiché l’Ircccs fiorentino “è tra i pochi centri in Italia dove i bambini possono intraprendere il percorso per introdurre progressivamente gli allergeni alimentari e diminuire così le rinunce. Fra i 3.000 seguiti, ben 2.500 hanno intrapreso il percorso di desensibilizzazione orale. La desensibilizzazione orale per gli allergeni alimentari – tecnicamente immunoterapia specifica (Its) – prevede che, spiegano dal Meyer, il bambino venga esposto a dosi progressivamente maggiori dell’allergene per aumentare la sua soglia di reattività. È un po’ come se in questo modo si allenasse l’organismo all’incontro con allergeni pericolosi, infatti la desensibilizzazione deve avvenire in un centro dedicato (di solito è un ospedale). “In Italia sono poche le strutture pediatriche che la propongono -, spiega la responsabile dell’Allergologia del Meyer, Francesca Mori – Il Meyer è uno di questi e per questo arrivano da noi bimbi da tutte le regioni. Si tratta di un’opportunità terapeutica molto importante perché consente di migliorare la qualità di vita di molti bambini, specialmente quando trattiamo allergeni la cui ingestione accidentale, proprio per la grande diffusione degli alimenti che li contengono, può essere probabile, come succede ad esempio con il grano, il latte e la frutta a guscio”.

Si tratta di un percorso terapeutico lungo, che dura anni, e che prevede una parte ospedaliera e la prosecuzione a casa. “Spesso si parte da dosi infinitesimali – aggiunge la dottoressa Mori – Porto l’esempio di una nostra piccola paziente, che ha cominciato il percorso nel 2017 per una severa allergia al grano e che ora ha 12 anni: nel suo caso siamo partiti somministrando qui al Meyer 5 mg di fetta biscottata (una briciola) per arrivare a consentire alla bambina di mangiare 40 gr di pasta, negli anni”. Attualmente al Meyer la desensibilizzazione viene fatta per il latte, l’uovo, la frutta a guscio, i cereali e i semi, su bambini e adolescenti selezionati in base a criteri come la severità dell’allergia, il rischio di assunzioni accidentali e l’elevata reattività del singolo soggetto anche per ‘tracce’. Ad oggi, viene sottolineato, “è l’unica opzione terapeutica in grado di cambiare il decorso delle allergie alimentari. In alcuni casi – attentamente ponderati e selezionati in base a criteri come comorbidità età e allergie alimentari multiple – è possibile coadiuvare la desensibilizzazione orale con l’uso di farmaci biologici: l’abbinamento tra questi due trattamenti rappresenta una delle frontiere terapeutiche più promettenti nel campo delle allergie severe”