Ospedali, cliniche private e anche RSA aprono le porte agli animali dâaffezione. Con guinzaglio o trasportini, lâimportante è che i migliori amici dellâuomo possano raggiungere i loro padroni. Una âpet visitingâ che diventa delibera regionale e vuole affermarsi come tassello fondamentale nei percorsi di cura nelle strutture sanitarie.
Non sarĂ piĂš scritto âIo resto fuoriâ. Gli animali dâaffezione, a cominciare da cani e gatti, potranno varcare le porte degli ospedali e delle RSA per andare a trovare i loro padroni ricoverati. Lo stabilisce una delibera regionale le cui linee guida definiscono lâindividuazione, da parte delle varie direzioni sanitarie, delle modalitĂ di accesso e dei progetti autorizzati dal servizio veterinario.
Unica condizione: che gli amici a quattro zampe godano di ottima salute, siano iscritti allâanagrafe e siano assicurati per eventuali danni a persone o a cose. Il proprietario resterĂ comunque responsabile civilmente e penalmente. âOff limitsâ rimangono il pronto soccorso, la neonatologia, aree ambulatoriali, dialisi, prelievo, ristoro, day hospital e le sale operatorie.
La decisione rientra nel percorso di umanizzazione delle cure voluta fortemente dal presidente della Regione Eugenio Giani e dallâassessore alla sanitĂ Simone Bezzini e che va nel senso di ricomporre, anche nei luoghi della cura, quellâuniverso affettivo capace di incidere positivamente sullo stato di salute psicofisico delle persone. La prima ad aver approvato un regolamento in tal senso è stata lâASL Toscana Sud Est nel 2024, una pet teraphy che sta dando i suoi frutti e di cui si terrĂ conto sempre di piĂš nella medicina del futuro.